Fabio Ferretti

Fabio Ferretti. Trent’anni di soluzioni in Etoile

Dal post-vendita alle relazioni di fiducia, il tecnico che ha fatto della precisione e dell’ascolto il suo metodo di lavoro

Conosciuto da colleghi e clienti come punto di riferimento imprescindibile, Fabio Ferretti porta sulle spalle quasi trent’anni di esperienza nell’ufficio tecnico/commerciale di Etoile. La sua competenza si misura ogni giorno nella gestione del post-vendita: dalla risoluzione delle criticità alla costruzione di rapporti di fiducia duraturi. In questa intervista racconta come si affrontano le sfide più delicate e perché, a volte, la soluzione migliore nasce dall’equilibrio tra precisione tecnica e ascolto umano.

Fabio, lei rappresenta una delle figure guida di Etoile e con la sua lunga permanenza in azienda, è diventato un punto di riferimento interno, una sorta di “bussola” che aiuta anche i nuovi colleghi a orientarsi tra aspetti commerciali e tecnici. Che cosa significa per lei ricoprire questo ruolo e quali valori cerca di trasmettere ogni giorno, dentro e fuori l’azienda?

Sono grato della fiducia ricevuta in questi anni. Il mio ruolo è fare da cerniera tra clienti, rete vendita e uffici interni: ascoltare, leggere il contesto e trasformare le richieste in soluzioni praticabili. I valori che porto ogni giorno sono disponibilità, chiarezza e lavoro di squadra. Con i colleghi cerco di costruire un clima di collaborazione reale, in cui ognuno si sente responsabile dell’esito e condivide informazioni e competenze; con i clienti, invece, punto su affidabilità e continuità: sapere che c’è sempre qualcuno che risponde e si prende in carico il problema fa la differenza.

I clienti spesso la cercano quando emergono situazioni delicate, questioni tecniche o esigenze che richiedono soluzioni rapide e precise. Quali sono le problematiche più ricorrenti che si trova ad affrontare e quali strumenti utilizza per trasformare un potenziale ostacolo in un’occasione di collaborazione e fiducia?

Il cliente sa di avere davanti una figura che fa da tramite e si prende la responsabilità di portare la questione a soluzione nel minor tempo possibile, attivando le persone giuste in azienda. La chiave è l’ascolto puntuale e la chiarezza di percorso: raccolgo il problema, verifico i dati e condivido un piano con i reparti coinvolti. La collaborazione interna è decisiva; la rapidità di risposta e l’aggiornamento continuo trasformano spesso la criticità in un passaggio di fiducia in più.

L’esperienza insegna che non esistono due problemi uguali, ma esistono strategie che permettono di affrontarli con efficacia. Ci racconta come si prepara ad affrontare una criticità? Quali passaggi ritiene fondamentali, dal primo ascolto del cliente fino alla proposta della soluzione più adatta?

Parto sempre dall’ascolto e dalla ricostruzione di cosa prevedeva il progetto, cosa è stato fatto in cantiere, quali sono tempi e vincoli. Individuo le cause dei problemi, propongo la soluzione più efficace e la condivido subito con chi deve operare. Ogni caso è diverso, ed è proprio questo l’aspetto stimolante del lavoro: la strategia resta costante, capire bene, agire presto, chiudere con riscontro. La risposta va cucita su misura.

Nel suo lavoro non c’è solo competenza tecnica, ma anche capacità di mediazione, ascolto e costruzione di rapporti duraturi. Quanto conta la componente umana nel dialogo con i clienti e in che modo riesce a far percepire che dietro a ogni intervento c’è una squadra solida, non solo un singolo interlocutore?

Conta moltissimo. Con i clienti si costruisce un rapporto di stima e fiducia reciproca: spiegare con trasparenza cosa si farà e quando fa la differenza. Io parlo sempre al plurale perché dietro c’è un lavoro di team, tecnico e gestionale: è l’azienda che risponde, non la singola persona. Lo si vede dagli aggiornamenti, dalla presenza coordinata nelle fasi delicate e dalla velocità con cui, insieme, chiudiamo le pratiche.

Il settore del workplace è in continua trasformazione, tra nuove tecnologie, attenzione al benessere e maggiore personalizzazione degli spazi. Secondo lei, quali saranno le sfide più rilevanti per il futuro di Etoile e quale contributo pensa di poter dare, forte della sua esperienza, per affrontarle con successo?

Oggi il tema più richiesto è il comfort acustico: arrivano domande sempre più specifiche e il mercato chiede soluzioni misurabili e rapide da implementare. Il mio contributo è stare in prima linea come “front office”, raccogliere le esigenze, attivare subito la squadra e riportare all’azienda ciò che serve per migliorare prodotti e dettagli. Dopo quasi trent’anni questo è il valore che posso dare: esperienza sul campo e capacità di tradurla in risposte concrete.