The Italian touch

Italian touch’ è un’espressione incisiva ed efficace che, sempre più spesso, viene associata dai media alla percezione d’eccellenza di cui gode il nostro design nel mondo.

Quello italiano è uno stile unico e originale, frutto del percorso di una civiltà millenaria che si è sublimata nel tempo, permeando in modo capillare ogni forma di cultura e di arte.

Un ‘tocco magico’ che si caratterizza non solo per una continua ricerca della bellezza, fatta di forme eleganti, linee pulite e materiali di pregio, ma è anche il portato di un ‘saper fare’ che incorpora elementi di artigianato e tecnologia avanzata, creando un ricercato equilibrio tra tradizione e innovazione.

I designer italiani sono, da sempre, i più abili nel creare oggetti allo stesso tempo funzionali e attraenti, con un’enfasi particolare sulla cura dei dettagli e la raffinatezza estetica.

Il nostro paese è stato, infatti, tra i primi a riconoscere e valorizzare il disegno industriale e architettonico come elemento distintivo della propria identità, financo come strumento di promozione economica e culturale.

Negli anni, il design italiano ha saputo imporsi nel mondo come una delle principali espressioni del Made in Italy, elevandosi a simbolo di prestigio e d’eccellenza.

Un successo dovuto in primo luogo alla sua grande versatilità, in grado di spaziare dall’arte all’architettura, dall’arredamento alla moda, dall’oggettistica al settore automobilistico.

Ciò grazie soprattutto alle numerose aziende e ai progettisti, che hanno saputo esprimere al meglio la propria creatività e la propria capacità tecnica, assurgendo a veri e propri modelli universalmente riconosciuti.

Potremmo provare a datare la nascita di questo fenomeno nel 1928, quando Gio Ponti contribuì a fondare la rivista ‘Domus’, poi dimostratasi una delle principali fonti di ispirazione per designer, artisti e imprenditori di tutto il mondo.

Negli anni ’50 e ’60, furono Ettore Sottsass e i membri del suo studio, conosciuti come ‘Gruppo Memphis’ a portare una ventata di freschezza e innovazione, creando pezzi unici e ‘stravaganti’ che hanno influenzato molti designer successivi.

Nel frattempo, i fratelli Achille e Pier Giacomo Castiglioni realizzarono alcuni degli elementi di design più iconici e duraturi della storia.

Alessandro Mendini, invece, fu uno dei principali rappresentanti del movimento post-modernista, progettando pezzi che univano ironia, colore e forme geometriche.

Questi solo per citare alcuni dei nomi più famosi della storia del design italiano, pur nella consapevolezza di far torto a generazioni di altri maestri innovatori del calibro di Marco Zanuso, Piero Fornasetti, Joe Colombo, Vico Magistretti, Mario Bellini, ma l’elenco sarebbe davvero troppo lungo.

Nel corso degli anni ’70 e ’80, il design italiano divenne poi sempre più importante a livello internazionale, con il lancio di molte nuove aziende e marchi che hanno contribuito a creare un’immagine di marca forte e distintiva.

Tra i contemporanei Piero Lissoni, Patricia Urquiola e Antonio Citterio sono solo alcuni degli esempi di progettisti italiani che hanno raggiunto il successo internazionale grazie alla loro creatività, innovazione e capacità di unire tradizione e modernità. Attraverso le loro opere, hanno dimostrato che il design italiano è in continua evoluzione, pur non perdendo mai di vista identità e radici culturali. Grazie a loro e a tanti altri talenti del design italiano il mondo continua ad amare e valorizzare il made in Italy, una corrente potente e influente, un patrimonio culturale unico e un’inesauribile attrattiva per appassionati e cultori in ogni parte del mondo.