Le interviste di Etoilepeople: Manuela D’Elia

LE INTERVISTE DI ETOILEPEOPLE: MANUELA D’ELIA CI RACCONTA IL TREND DEI WORKPLACE NELLE CITTÀ METROPOLITANE

Madea è un’agenzia campana con esperienza decennale nell’arredamento di spazi di lavoro.

Offre supporto tecnico e commerciale ai dealer del settore, architetti e interior designers e in ogni caso in cui sia utile una consulenza specialistica per la progettazione e realizzazione di uffici, collettività e comunità, aree food aziendali o strutture ricettive come lounge bar. È stata fondata da Manuela d’Elia, psicologa di formazione e agente di arredamento per eredità ricevuta, che ha trovato in Madea la perfetta sintesi tra la ricerca e la vendita: “Ogni lavoro è una sfida e ogni progetto un vestito su misura, realizzato con cura e rispetto delle esigenze del committente. Un viaggio piacevole, a volte tortuoso, sempre volto a trovare la perfetta soluzione di arredo per quella specifica azienda, nella convinzione che il workplace sia l’elemento fisico che esprime la cultura d’impresa e ne debba rispecchiare l’organizzazione”. Madea è da anni partner ed esclusivista per la regione Campania di Etoile, con cui condivide l’attenzione e la cura di tipo sartoriale nella gestione dei lavori, insomma un processo tailor made calzato a pennello sui propri committenti. Oltre ad offrire un ampio catalogo di arredi e sedute, è specializzata in soluzioni progettuali per ottimizzare gli spazi interni. Dopo un attento studio delle caratteristiche strutturali degli ambienti e delle specifiche esigenze di vivibilità, progetta impianti di pareti divisorie per ristrutturare gli spazi e adattarli al meglio garantendo funzionalità, ricercatezza estetica, confort acustico e benessere ambientale.

Intervista a Manuela d’Elia

Madea opera nel contesto di una grande città metropolitana come Napoli. Quali sono le complessità di questo particolare mercato che si trova ad affrontare ogni giorno?

Purtroppo, Napoli è una città che cresce tra vari impedimenti, alcuni culturali altri infrastrutturali. Certamente la creatività dei napoletani che si esprime anzitutto nel colore e nell’allegria dei suoi posti e della sua gente, mentre fa da sfondo ad una bellissima cartolina, crea un rumore di fondo che rende complicato l’instaurarsi di modus operandi più fluidi e magari funzionali, come potrebbe per esempio essere l’innovazione di impresa, tema sul quale la città è mediamente indietro. E questo è un esempio di vincolo culturale.

Dal punto di vista infrastrutturale ci sono impedimenti probabilmente molto più facili da eliminare perché dipenderebbero dalla decisione di pochi: mi riferisco al cablaggio delle zone pubbliche, dall’esistenza di sistemi di informazione in grado di arrivare all’intera popolazione e mettere in comunicazione i cittadini, all’esistenza di servizi pubblici in grado di favorire lo sviluppo dell’economia e la salvaguardia dell’ambiente: co-working, luoghi per lo smart working, business center funzionali  e moderni… su questo la città non è ancora attrezzata, a scapito di aziende, lavoratori e dell’ambiente urbano e naturale.

 

E quali le tendenze e le richieste dei committenti della sua agenzia, nel segmento specifico degli arredi per uffici e spazi di lavoro?

C’è una chiara demarcazione tra un modus operandi “old school”, dove per arredo ufficio si intende una scrivania operativa 160×80 con cassettiera su ruote e sedia ergonomica UNIEN 1335, e un modo più attuale e ragionato di arredare gli spazi di lavoro.

Madea come agenzia accoglie le esigenze di chi intende la sede aziendale in maniera più ampia, tenendo in conto la funzionalità degli ambienti ai fini della produttività aziendale e del benessere dei lavoratori. Da questo punto di vista le richieste dei committenti sono sempre più spesso legate alla necessità di lavorare meglio ottenendo una sede aziendale rispettosa degli spazi collettivi ed individuali o a quella di avere la possibilità di svolgere attività nuove, come le video conferenze.

L’organizzazione aziendale evolve sempre più verso paradigmi nuovi, in rapido e continuo mutamento. Per questo, mutuando il concetto da Bauman, lei ama parlare di “azienda liquida”. Ci spiega di che si tratta?

Nell’approccio di Madea l’azienda liquida è un complesso di attività produttive che puntano ad un medesimo obiettivo ed interesse comune, che è la mission aziendale, così come l’ha concepita il suo fondatore. Vista in questi termini l’azienda include tutte le attività, i luoghi fisici e virtuali che contribuiscono al successo di un’impresa e dunque non la si può assolutamente costringere in un layout tradizionale, fatto di ufficio direzionale, reception e stanze operative, magari (anzi sicuramente) con la macchinetta del caffè nascosta nello sgabuzzino.

Liquida è l’azienda che cambia forma per realizzare i suoi obiettivi: attività non costrette in una stanza specifica o alla scrivania, ma obiettivi raggiunti in modi ogni volta reinventati.

Le aziende si distinguono per avere diverse culture organizzative: la cultura del lavoro nel corso del tempo si è evoluta e dopo la pandemia ne abbiamo avuto più facilmente evidenza: con layout stravolti dove le riunioni possono essere virtuali e i gruppi di lavoro incontrarsi nell’area relax.

Gli uffici activity-based sono un esempio secondo me perfetto per chiarire il concetto di azienda liquida. In essi la parola d’ordine è flessibilità e creatività! È la rivincita della libertà sulle gerarchie aziendali, la rinascita di attività temporanee che mutano nel tempo, contratti sempre meno vincolanti sia per aziende che per dipendenti, metodologie di lavoro più orientate al raggiungimento degli obiettivi e meno agli orari standardizzati.

 

Sappiamo che il suo lavoro parte da un accurato briefing condotto con tecniche di Psicologia delle Organizzazioni.  Quant’è importante, in fase progettuale, questo approccio sulla definizione degli asset d’impresa in termini di risorse, processi e HR?

Questo lavoro preliminare che svolgiamo è la caratteristica distintiva della consulenza Madea: solo comprendendo appieno le caratteristiche specifiche della committenza possiamo essere realmente utili nell’edificare sedi aziendali che funzionano e rispecchiano la cultura d’impresa e dove le persone lavorano meglio perché stanno meglio.

 

Madea vanta una partnership ormai decennale con Etoile. Può dirci qual è il valore aggiunto che ha creato un legame così solido e performante tra le vostre realtà?

Decisamente l’approccio taylor made. È un valore fondante per noi quanto per Etoile, su questo ci siamo subito intesi.

È il concetto da cui scaturisce poi tutto il resto ovvero lo spirito di squadra e la passione. Ogni progetto è un territorio fertilissimo per esprimere know-how e contribuire con le proprie competenze a segnare un nuovo traguardo.

Ci sono diversi aspetti della produzione Etoile che ritengo eccellenti e tutti accomunati dalla stessa matrice che è il potente know-how sul tema parete divisoria.

In primis c’è l’ampiezza di gamma: sfido a trovare un brand che proponga una famiglia di pareti divisorie monolitiche con tante varianti. Avere possibilità di scelta anche su una soluzione comune di partizione vetrata è un’arma vincente per il progettista ed esprime il modus operandi di un’azienda che non trascura nessuna esigenza del cliente.

Allo stesso modo, la palette di finiture è, per me che adoro lavorare con materiali e colori, un plus senza eguali nel mondo della parete. È abbastanza comune che un assortimento di materiali e finiture sia disponibile nell’arredo casa e sta diventando usuale anche nell’arredo ufficio, ma nel mondo della parete divisoria (notoriamente più tecnico che estetico) è piuttosto raro. Poter ragionare così dettagliatamente sul design di un progetto di arredo contract è possibile solamente con un’azienda come Etoile.

Quello che soprattutto ritengo unico in Etoile è l’attenzione alle prestazioni della parete divisoria, che mi permette di affrontare veramente qualunque progetto senza timori. Tutti i prodotti sono certificati (oltre che naturalmente per gli aspetti di sicurezza) anche per le prestazioni acustiche. Ho una gamma di livelli di abbattimento acustico che mi permettono di soddisfare sempre le richieste del cliente, ottimizzando il budget in funzione delle necessità. Etoile ha pareti divisorie di ogni tipologia (legno, vetro, strutturali e non) che vanno dai 32dB di isolamento acustico fino ai 46 dB.

A tal proposito, il mio prodotto preferito è la parete divisoria monolitica UNICA SC2. Profilo a terra in alluminio a sezione ridotta 47x40mm personalizzabile in tutti i colori RAL e 40db di abbattimento acustico sul vetro singolo. Il montante di partenza da 51mm ha una bellissima porta complanare a tenuta acustica con maniglia di design: che vuoi di più dalla vita?

Potrei raccontare molto altro su quest’azienda che non smette di sorprendermi. La case history di FORA (che ha dato poi vita alla parete FORA STYLE) credo sia emblematica. Ingegnerizzare una parete divisoria con quelle caratteristiche solo per accontentare un’esigenza di un cliente non è affatto cosa comune! Tra l’altro il risultato ha dell’eccellenza sia dal punto di vista del design che prestazionale. Una chicca!