Phone e meeting booth, l’esperienza di Etoile

L’Architetto Paolo Pampanoni descrive i progetti dell’azienda nel segno dei paradigmi contemporanei del workplace design

In uno scenario socioeconomico come quello attuale, qualunque organizzazione è chiamata a confrontarsi con il tema della ‘complessità’, inteso come rete di relazioni tra individui, gruppi e sottosistemi, influenzati da molteplici fattori interni ed esterni che includono la struttura organizzativa, i processi decisionali, la cultura aziendale, l’ambiente di mercato, la tecnologia e molti altri.

La capacità di risposta rapida ai cambiamenti prevede l’adozione di strategie di adattamento e apprendimento per sopravvivere e prosperare in un contesto in continua evoluzione.

È in questo quadro, in cui emerge la necessità di spazi di lavoro sempre più flessibili e interconnessi, che Etoile ha improntato le proprie soluzioni progettuali cimentandosi, con lo stile e la passione che caratterizzano da sempre l’azienda, sul concetto contemporaneo di box acustico completamente in vetro, capace di evolvere fino a diventare microarchitettura autoportante o parete divisoria.

Un sistema completamente evoluto, capace di implementare tutte le collezioni di pareti già a catalogo, introducendo logiche e accessori innovativi.

Le esigenze rappresentate dai committenti, con frequenza sempre maggiore, vanno infatti verso la creazione di workplace efficienti e agili, capaci di garantire l’interazione funzionale e allo stesso tempo ridurre le ‘interferenze’ esterne nelle aree condivise.

A tal fine, i phone booths si stanno rivelando soluzioni efficaci e vantaggiose per risolvere criticità e ottimizzare la qualità del lavoro.

Negli open space, molto diffusi negli ultimi decenni, il rumore di fondo può diventare un fattore di disturbo che influisce sulla produttività e sul benessere dei dipendenti. I box acustici sono progettati per isolare il suono all’interno di uno spazio circoscritto, permettendo alle persone di lavorare in un ambiente più silenzioso e concentrarsi meglio sulle proprie attività e mansioni.

In queste postazioni riservate, seppur interdipendenti tra loro, gli individui possono effettuare chiamate telefoniche o svolgere attività che richiedano concentrazione, con la privacy necessaria per comunicare liberamente senza preoccupazioni di confidenzialità delle informazioni.

Sono, altresì, strutture flessibili e adattabili, che possono essere facilmente e velocemente contestualizzate in situazioni preesistenti, spostate o ridimensionate.

Il risultato è quello di poter disporre di un layout dinamico e variabile, che riesca a coniugare le occorrenze strategiche dell’ufficio e quelle di contemporaneità tra spazi individuali e luoghi di incontro collaborativo.

I phone booths permettono, infine, una completa personalizzazione nel design, in modo da rispecchiare l’identità e la cultura aziendale, contribuendo a creare un ambiente di lavoro più accogliente, confortevole e piacevole e promuovendo il benessere complessivo dei dipendenti.

Il fondatore di Etoile, Fabio Santoni, ha resistito per anni alla tentazione di mettere in produzione un box acustico. Sulla spinta delle pressioni del partner portoghese Divilux e di molta parte della rete commerciale ha ‘ceduto’ dando il via al progetto di un sistema innovativo e semplice.” –  è il pensiero espresso dal progettista Arch. Paolo Pampanoni – “Semplicità e versatilità sono appunto i valori che mi ha comunicato sin dall’inizio del progetto, che stiamo portando avanti insieme ai tecnici aziendali. In questo senso, ho messo in campo l’esperienza accumulata in questi ultimi anni, la mia profonda conoscenza dell’azienda e delle sue dinamiche commerciali”.

In questi ultimi mesi ha preso forma un progetto smart e fortemente modulare, in cui il box presenta una struttura in alluminio estruso che permette la perfetta ‘attrezzabilità’ con piani di lavoro, pannelli acustici, tende e mensole.

La possibilità di impiego di vetri in diversi spessori e prestazioni acustiche, come pure di pannelli fonoassorbenti facilmente installabili, consente la massima personalizzazione dei livelli di abbattimento e riduzione del rumore.

Un attento studio è, inoltre, dedicato al sistema di ventilazione interno basato su ventole a velocità variabile contenute nel soffitto acustico.

Il must del progetto risiede nella sua facilità di installazione, nel rispetto di quella flessibilità di cui si scriveva poc’anzi e che oggi è considerata requisito indispensabile nel workplace design contemporaneo.

La richiesta diffusa dei committenti, che Etoile mira a soddisfare con l’introduzione di queste nuove soluzioni progettuali, è che ciascuna postazione possa essere smontata e riassemblata rapidamente in altra posizione o con altra configurazione, come in una sorta di ‘Lego’ con moduli standard aggregabili in vario modo.

“Se qualche anno fa i box acustici erano appannaggio dei mercati esteri e delle aziende dai grandi open space” – conclude Pampanoni – “oggi le problematiche operative che risolvono e le opportunità che offrono, li rendono prodotti appetibili e diffusi anche in Italia.”