Lighting design

Progettare un ambiente confortevole e a misura di persona, soprattutto se si tratta di uno spazio ad uso professionale, comporta l’analisi e lo studio di una serie di variabili davvero notevole.

Tra queste un elemento centrale è senza alcun dubbio il design dell’illuminazione.

La luce, infatti, è uno degli elementi che più riesce a influenzare il nostro agire quotidiano, a partire dall’umore fino alla concentrazione e alla produttività del lavoro.

Senza entrare eccessivamente in dettagli tecnici, è interessante cercare di capire come si muove un light designer per realizzare un progetto accurato ed efficace. Soprattutto quando, come quasi sempre accade, occorre intervenire con l’illuminazione artificiale e si ricorre alla progettazione illuminotecnica dei diversi ambienti.

Qualunque sorgente luminosa, ad esempio il sole, emette un numero infinito di radiazioni. Il fenomeno di propagazione simultanea e in linea retta di un campo elettrico si definisce radiazione elettromagnetica. A seconda della lunghezza d’onda, muta il tipo percezione della luce da parte del sistema occhio/cervello.

Ogni fonte luminosa, naturale o artificiale, emette radiazioni di diversa lunghezza d’onda che danno luogo a una specifica distribuzione spettrale e a un colore di diversa tonalità.

Le grandezze della fotometria, fondamentali per la progettazione illuminotecnica sono:

 

  • Flusso luminoso. È la quantità di luce emessa da una certa sorgente o apparecchio di illuminazione nell’unità di tempo. L’unità di misura è il lumen (lm).
  • Intensità luminosa. È la quantità di luce emessa da una sorgente puntiforme in una determinata direzione. L’unità di misura è la candela (cd).
  • È la quantità di flusso luminoso che incide su una superficie ed è inversamente proporzionale alla distanza tra la sorgente luminosa e la superficie stessa. Si misura in lux (lx).
  • Luminanza L’unica grandezza fotometrica percepita dagli occhi, è l’intensità luminosa emessa dalla superficie di un oggetto riferita a una superficie ed è data dal rapporto tra l’intensità luminosa emessa dall’oggetto in una direzione e l’area di una superficie perpendicolare a quella direzione. Viene misurata (in cd/m2).

L’illuminotecnica individua il sistema più corretto anche per quanto riguarda la ripartizione della luce, che può essere: Illuminazione diretta, semidiretta, mista, semi-indiretta o indiretta. In quest’ultimo caso più del 90% del flusso luminoso è direzionato verso l’alto ed è quella che più si usa negli interni design.

Infine, un altro parametro da considerare è la temperatura di colore, che viene espressa in gradi kelvin e varia dal bianco caldo al freddo:

  • Calda (2700-3000K) tendente verso il giallo/arancione.
  • Naturale (4000K) sfumature di colore prettamente bianche.
  • Fredda (5500-7000K) tendente verso l’azzurro/viola, rende il bianco più brillante.

Nella ricerca della massima funzionalità di un workspace, oltre a considerare il tipo di divisori, i colori delle pareti, i soffitti, i materiali dei pavimenti e gli elementi d’arredo, andrebbe dedicato uno studio dettagliato anche alla gestione della luce in ogni area, a seconda delle esigenze che le persone hanno nei diversi momenti della giornata.